"C.I.S.L. INFORMA" - 2 -
Anno
domini 2004 – attività negoziale … e dintorni
Auguri di Buona Pasqua
a tutto il personale.
Comunicato del 7
aprile 2004
Si è svolta il giorno
31.3.2004 la prevista riunione di contrattazione integrativa d’Ateneo con il
seguente ordine del giorno:
1) Comunicazioni del
Presidente;
2)
Consultazione ex art. 8, c.3 lett.b):
Programmazione triennale
del fabbisogno del personale 2004/2006;
3) Informativa ex art. 6, c.3 :
Articolazione
dell’orario di lavoro – Art. 27 CCNL;
Criteri generali
procedure selettive - Art. 57 CCNL;
4) Varie ed eventuali
1)
Comunicazioni del Presidente
Il Rettore ha effettuato un resoconto dell'assemblea indetta dai
rappresentanti del personale tecnico amministrativo, docente e degli
studenti tenutasi presso l'aula magna della Facoltà di Agraria il 26.03
u.s. per discutere del DDL Moratti, del rinnovo
del CCNL, del DPCM su "livelli essenziali delle prestazioni per il diritto
agli studi universitari" e sulle nuove proposte in materia di riforma
degli ordinamenti didattici.
Tutte le componenti, che
hanno partecipato con interesse, hanno concordato
sulla necessità di attivare ulteriori iniziative (non solo a livello locale)
per sensibilizzare il governo.
Si riporta la posizione
della CISL Università sugli argomenti trattati e più in generale sulla
politica universitaria:
1.
2. E' necessario riaprire un confronto serrato e costruttivo con il Ministro Moratti per ottenere le indispensabili modifiche al DDL
governativo sul riordino dello stato giuridico della docenza universitaria
nella prospettiva del rafforzamento della dimensione pubblica del sistema
universitario.
a) Docenza:
- fascia degli ordinari;
- fascia degli associati distinta in due livelli
inserendo in quello inferiore, attraverso distinti meccanismi valutativi, gli
attuali ricercatori nel corso di tre/quattro anni in modo da
"svuotare" l'attuale ruolo esistente.
b) L'accesso alle fasce della docenza avviene tramite concorso nazionale con
commissioni multiple.
c) Reclutamento: dopo il conseguimento del dottorato di ricerca è previsto un
contratto a tempo determinato (tre/quattro anni). Alla fine del contratto si
accede alla docenza tramite concorso nazionale. Qualora l'esito di detto
concorso fosse negativo occorre prevedere uno sbocco
alternativo nella scuola e nella pubblica amministrazione mediante espletamento
di concorsi riservati.
3. Nell'ottica della premessa e richiamando ogni altra precedente deliberazione
del presente documento, il Consiglio Generale Nazionale sollecita il Governo
affinché sia data "via libera" alla contrattazione in sede ARAN per
il rinnovo dei contratti nazionali per il personale tecnico-amministrativo
delle Università, bloccato da oltre due anni, e quello dell'Area di Alta
Formazione Artistica e Musicale. Per il contratto università
occorre rendere operativo l'atto di indirizzo rielaborato dal
Comitato di Settore della CRUI dopo le osservazioni negative formalizzate
dal Ministro dell'Economia e delle Finanze. Si rende assolutamente necessario
eliminare il blocco delle assunzioni di tutto il personale universitario,
consentendo alle Università di bandire i concorsi a beneficio dei giovani anche
per assicurare il turn over che non può essere garantito solo da
personale precario privo di adeguate tutele.
Per il comparto AFAM, sottolineando la necessità di rivedere i meccanismi di
rappresentatività del personale tecnico amministrativo negli organi di governo,
occorre sollecitare una risposta dell'ARAN sulle richieste economiche e
normative, reiterate dalle OO.SS. nell'ultimo
confronto terminato con la rottura tra le parti, onde verificare l'esistenza, o
meno, delle condizioni per la ripresa del negoziato.
4. Sia per il settore Università che per il settore AFAM dovranno essere
aggiornate le quote percentuali relative agli incrementi delle retribuzioni
nell'indirizzo elaborato, recentemente, dalle Confederazioni CGIL, CISL e
UIL per l'apertura del II biennio contrattuale per i lavoratori del
Pubblico Impiego.
5. Con riferimento specifico ai problemi concernenti l'ambito della laurea di
primo livello nelle professioni sanitarie, anche nella prospettiva di
individuare profili di innovazione, il Consiglio Generale Nazionale ha
istituito una apposita Commissione che, nel termine di quattro mesi, elabori un
progetto.
6. Il Consiglio Generale invita quindi tutti i lavoratori delle Università,
delle Accademie e dei Conservatori ad aderire massicciamente allo sciopero
generale del 26 marzo p.v. ed a continuare la mobilitazione nelle proprie sedi
in previsione della giornata di astensione dal lavoro che, nel prossimo mese,
vedrà insieme Università, Ricerca ed AFAM in una protesta decisa contro la
latitanza del Governo e dell'ARAN. L'azione di protesta del nostro comparto va
inserita nelle rivendicazioni di carattere generale che i sindacati
Confederali, in forma unitaria, stanno avanzando da molti mesi al Governo con
l'intento di dare una correzione radicale alla politica economica che non sta
portando alcun risultato utile al Paese.
2) Programmazione
triennale del fabbisogno del personale 2004/2006
L'amministrazione
ha presentato una proposta che prevede il piano assunzioni
per i prossimi 3 anni del personale tecnico amministrativo in applicazione
delle tre diverse modalità di reclutamento (accesso
esterno/mobilità/progressione verticale), così come da regolamento interno.
Dopo una lunga
discussione il punto è stato aggiornato alla prossima riunione del 14 aprile poiché, vista la delicatezza della problematica,
riteniamo opportuno valutare con attenzione la proposta presentata.
Sarà nostra cura in sede
di contrattazione far sì che le giuste aspettative del personale vengano soddisfatte.
3) Informativa ex art. 6,
c.3
L'amministrazione ha presentato una proposta per meglio definire il
recupero orario eccedente.
Le parti hanno convenuto
di decentrare l'autorizzazione di cui all'art. 27 del CCNL ai responsabili
delle strutture (direttori di dipartimento o centri, presidi, capi servizio).
Il responsabile di strutturà dovrà garantire il
recupero delle ore autorizzate entro il primo trimestre dell'anno successivo
ove non recuperate nel corso dell'anno.
L'amministrazione centrale
non risponderà in caso di mancato recupero.
4) Varie ed eventuali
Sono state presentate due proposte per disciplinare i criteri per attribuire i
permessi per motivi di studio e per regolamentare i corsi di formazione, ma la
loro discussione è stata aggiornata per aspettare le controproposte dei
sindacati.
NOVITA' CONTRATTUALI
E' stato finalmente emesso
il secondo atto di indirizzo per il CCNL 2002-2005 biennio economico 2002-2003.
Speriamo che, una volta concesso il nulla osta da parte del consiglio dei
ministri, possa iniziare e concludersi al più presto la trattativa e
che si concluda il più rapidamente possibile.
Si riporta
il testo del COMITATO DI SETTORE DEL COMPARTO UNIVERSITA’:
Secondo
Atto di indirizzo per il CCNL – Università,
quadriennio normativo 2002 – 2005, biennio economico 2002/2003
Pur nel permanere delle gravi
difficoltà finanziarie degli Atenei, causate da una assolutamente insufficiente crescita
delle risorse trasferite dallo Stato, il Comitato di settore del
comparto Università ritiene opportuno che siano avviate le trattative con le OO.SS. quale segnale di
responsabile attenzione alla componente della comunità universitaria, priva di
un quadro normativo-economico aggiornato.
A tal fine, ai sensi dell’articolo 47, comma 1, del decreto legislativo n. 165/2001,
viene emanato il presente atto di indirizzo per il
rinnovo del CCNL relativo al quadriennio normativo 2002 – 2005 e al biennio
economico 2002 –
L’ARAN
potrà avviare la trattativa tenendo conto dei seguenti punti.
1) Il
confronto con gli ordinamenti degli altri comparti dovrà portare a superare il
problema delle differenze retributive per le medesime funzioni, senza che ciò
comporti oneri ulteriori rispetto alle risorse disponibili, pari all’incremento
complessivo medio a regime del 5,66% delle retribuzioni. In tale quadro,
potranno essere formulare proposte che, salvaguardando la specificità del
lavoro negli Atenei, affrontino con gradualità il
problema del corretto collocamento della categoria EP.
2) Gli
istituti delle progressioni orizzontali e verticali necessitano di messe a
punto che considerino, per le prime, snellimenti delle
procedure selettive e, per le seconde, meccanismi più rigorosi che evitino da
un lato generalizzate spinte verso l’alto ma dall’altro anche lunghi “ristagni”
specie se legati a blocchi nelle assunzioni.
Quanto sopra, nel rispetto dei principi enunciati in materia dalla giurisprudenza costituzionale e fermo
restando che le procedure selettive per le progressioni economiche restano,
comunque, a carico del fondo per le predette progressioni.
3) Fermo
restando l’indirizzo generale che lega al comparto il personale che opera
presso strutture del SSN, l’applicazione – ancora incerta e frammentaria – del D.Lgs. 517/99 per la costituzione delle Aziende universitarie-ospedaliere e ospedaliero-universitarie con il conseguente
coinvolgimento gestionale degli Atenei impone una revisione della materia
riguardante tale personale. L’argomento va affrontato anche con l’introduzione
di aspetti innovativi e più rispettosi del nuovo ruolo che le Università
saranno chiamate ad assumere all’interno delle aziende non limitandosi alla
equiparazione economica al fine di rendere meglio gestibili i rapporti
all’interno delle nuove aziende. In ogni caso vanno previsti meccanismi che non
permettano – con il nuovo assetto – alterazioni del
rapporto economico tra Università e SSN.
La revisione della disciplina del personale che opera
nelle strutture convenzionate con il SSN non deve,
comunque, portare maggiori oneri per il SSN stesso.
4) Nell’ambito
più ampio della formazione permanente lo strumento della formazione dovrà
prevedere meccanismi finalizzati sia all’accrescimento del bagaglio culturale
dei lavoratori che del loro riposizionamento nei
ristrutturati modelli organizzativi degli Atenei. La rilevanza del punto
richiede che siano fissate percentuali minime del
monte salari da destinare a queste operazioni con snelle procedure per la
definizione delle priorità a livello locale e della certificazione a livello
nazionale dei crediti formativi anche al fine delle progressioni di carriera.
5) Per
ulteriormente migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro va tenuto conto del D.lgs. 195/2003, che recepisce
direttive UE sul tema e rafforzare il ruolo dei R.L.S.
rendendo più agevole - anche con disponibilità finanziaria sui bilanci - la loro
operatività.
6) Dopo
attenta ricognizione, vanno previste norme per compensare eventuali difformi
applicazioni degli istituti previsti dai precedenti contratti fermo restando
che ciò non può recare oneri maggiori di quelli già previsti dai
CCNL oggetto di ricognizione.
7) Il sistema
delle relazioni sindacali va ulteriormente migliorato valorizzando il ruolo
delle OO.SS. rappresentative
per conseguire obiettivi di qualità e di pieno riconoscimento delle
professionalità. A tale scopo anche la fase di contrattazione integrativa
necessita di più adeguati strumenti sia per un migliore utilizzo del salario accessorio
che per la più chiara definizione delle materie ad essa
demandate.
8) Vanno
rafforzati i meccanismi che garantiscono una reale mobilità interateneo.
9) Il quadro
finanziario nel quale contenere la trattativa, pari ad un complessivo
incremento medio a regime del 5, 66%, coerentemente con quanto previsto nella
Direttiva emanata dall’Organismo di coordinamento dei comitati di settore e
tenuto conto di quanto stabilito dalla legge finanziaria 2003,
prevede:
per il 2002: 1,70% + 0,26% + 0,50%
Lo 0, 50% potrà essere destinato interamente all’incremento
del salario fondamentale.
per il 2003: 1,40% + 0,26% + 0,50% +
0,99%.
Nella destinazione delle risorse derivanti dallo 0,50% e 0,
99% alla incentivazione, anche individuale, della produttività, si terrà conto
di quanto stabilito dalla legge finanziaria 2003 e dagli accordi Governo – OO.SS. del 4 e 6 febbraio 2002.
10) In linea con quanto emerge dalle
indicazioni dell’Organismo di coordinamento dei comitati di settore, sarebbe
opportuno procedere, nell’ambito delle compatibilità finanziarie complessive,
ad una semplificazione della struttura retributiva del personale, riducendo il
numero di quelle voci che, in ragione della loro natura, possono ritenersi
compatibili. In particolare, nell’ambito delle risorse complessivamente
disponibili per il rinnovo del CCNL (e, pertanto, in misura non eccedente il
5,66%), si potrebbero conglobare l’attuale retribuzione tabellare
e l’indennità integrativa speciale (IIS).
11) In relazione al costituendo fondo
di previdenza complementare per i lavoratori del comparto, cui fa riferimento
l’articolo 14 del CCNL del comparto Università, biennio economico 2000 –
2001, sarà indicata la misura del contributo a carico del
datore di lavoro ai fini del finanziamento del predetto fondo.
C.I.S.L. Università