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Consultazione con le organizzazioni rappresentative

CONSULTAZIONE IN FASE DI ISTITUZIONE

 

La consultazione con le organizzazioni rappresentative della produzione di beni e servizi, delle professioni con le parti sociali è avvenuta attraverso due forme:

  1. Consultazione tramite questionari;
  2. Consultazione diretta con incontro delle parti sociali e verbalizzazione degli esiti dell'incontro.

 

Al momento dell’istituzione del Corso, erano pervenuti circa 30 questionari compilati da organizzazioni distribuite sul territorio nazionale ed internazionale. Di queste organizzazioni circa il 40% sono localizzate nella Regione Lazio, un altro 45% sono sul territorio nazionale, e il restante 15% hanno sede all'estero. Il 40% degli intervistati dichiarano di svolgere attività prevalenti in ambito internazionale, mentre le rimanenti aziende hanno interessi limitati ai confini nazionali.
La scelta delle aziende da consultare si è basata anche sulla diversificazione in termini di tipologia di prodotto/servizio: 35% imprese di produzione, 20% società di consulenza, 20% studi di progettazione, 20% società di servizi, 5% enti di ricerca e associazioni di categoria.

 

Limitatamente ai dipendenti laureati in ingegneria nell'ambito industriale, dall'indagine emerge che la maggior parte degli assunti è in possesso del titolo di laurea magistrale. Infatti, nella gran parte delle aziende intervistate più del 75% degli ingegneri meccanici in organico possiede una laurea di secondo livello.
Tutte le aziende consultate dichiarano, inoltre, di essere intenzionate ad assumere ingegneri meccanici o comunque nel settore industriale in un futuro a breve termine, per la maggior parte in un numero compreso tra 1 e 5 unità nei prossimi 3 anni. Tali dipendenti verranno assunti principalmente con mansioni di progettazione di prodotto e di processo, nella produzione ed in misura minore nel management.

 

Dall'indagine effettuata è emerso che la maggior parte degli intervistati ritiene il possesso della laurea magistrale estremamente rilevante ai fini dell'assunzione (oltre il 70% di valutazioni pari a 5/5 come grado di importanza). Altri fattori particolarmente importanti sono la conoscenza della lingua inglese, le capacità informatiche, la disponibilità ad un orario flessibile e la predisposizione ai rapporti interpersonali. La conoscenza di un'altra lingua straniera, pur non rappresentando generalmente un prerequisito fondamentale appare come un vantaggio competitivo importante per un numero non trascurabile di intervistati (35%).

 

Un'importanza medio bassa viene data alla presenza di precedenti esperienze lavorative, mentre viene generalmente giudicato favorevolmente lo svolgimento di uno stage aziendale.
Oltre il 60% delle aziende interpellate hanno già avuto modo di ospitare tirocinanti universitari, esprimendo generalmente un giudizio positivo sull'esperienza di collaborazione con l'università per la formazione degli studenti. Più della metà degli intervistati si dichiarano disponibili ad ospitare tirocinanti dell'Università della Tuscia sia per la laurea triennale che per quella magistrale.

 

Per quanto riguarda le altre competenze presenti all'interno del nostro ateneo, quelle che sono state ritenute importanti per il completamento della formazione degli ingegneri industriali sono materiali e biomateriali (40%), biomasse (35%), nanotecnologie (30%), idraulica (25%) e agroambientale (10%).
Gli intervistati inoltre ritengono che i rapporti tra università ed azienda potrebbero essere potenziati attraverso la valorizzazione dei progetti formativi e dei tirocini (vicino al 50%), gli accordi di ricerca e partenariato (35%) e gli inviti alle imprese (30%).

 

Infine, la maggior parte delle aziende contattate lamentano una generale mancanza di conoscenza del modo aziendale e delle dinamiche industriali da parte dei neolaureati in ingegneria industriale, pur riconoscendo loro una buona preparazione tecnica.
La fase di consultazione ha visto anche un incontro con il presidente dell'ordine degli ingegneri della provincia di Viterbo del 13/11/2014, e si è conclusa con un incontro di ateneo il 14/01/2015 a cui hanno partecipato gran parte degli altri ordini professionali e molte associazioni di imprese, esercenti e commercianti (Federlazio, Confesercenti, Coldiretti, Confcommercio).

 

Dalle consultazioni è emerso che:

  • esiste una domanda consistente di ingegneri nel settore industriale;
  • il profilo da fornire agli studenti deve prevedere competenze ampie e multidisciplinari, nei vari settori dell'ingegneria meccanica e di quella industriale più in generale;
  • occorre prevedere nel percorso formativo attività seminariali, di tirocinio e stage e altre attività che coinvolgano il mondo imprenditoriale che possano contribuire ad avvicinare gli studenti al mondo del lavoro durante il loro percorso formativo; in particolare occorre considerare sia attività in collaborazione con le imprese, sia accordi di collaborazione con gli ordini professionali con l'idea di preparare gli studenti alla libera professione già durante gli studi;
  • esiste per l'ingegnere meccanico una richiesta di competenze in settori tecnico-scientifici affini all'ingegneria e presenti in ateneo, come materiali e biomateriali, biomasse, nanotecnologie, idraulica, agroambientale e agroalimentare;
  • l'internazionalizzazione è fondamentale, non solo come conoscenza delle lingue, ma anche e soprattutto come cognizione delle dinamiche del lavoro negli altri paesi.

 

Al fine di valutare le aspettative degli studenti che potrebbero potenzialmente iscriversi alla nuova laurea magistrale e per verificare anche la sostenibilità del corso in termini di iscrizioni, nella fase di consultazione il giorno 4 dicembre 2014 il prof. Ubertini, Presidente del Consiglio di Corso di laurea triennale in Ingegneria Industriale, e il prof. Rossi, docente di Misure Meccaniche e Termiche, hanno incontrato gli studenti iscritti al terzo anno di Ingegneria Industriale. Alla riunione, che aveva come scopo l'illustrazione e la discussione del progetto di attivazione della laurea magistrale in Ingegneria Meccanica, hanno partecipato circa quaranta di studenti. La maggior parte dei presenti hanno manifestato l'intenzione di voler continuare gli studi dopo la laurea triennale e hanno mostrato grande interesse verso la potenziale nuova laurea magistrale. Da una verifica del percorso formativo di questi studenti è emerso che nei due anni di corso sostenuti, oltre la metà di loro ha acquisito più del 75% dei CFU previsti.

 

Parallelamente alla consultazione delle organizzazioni, si è fatto riferimento agli studi di settore disponibili nel database excelsior (http://excelsior.unioncamere.net/), sia per quanto riguarda le prospettive occupazionali in generale nel settore industriale che per quanto riguarda nello specifico i laureati in ingegneria in ambito industriale.
Dall'analisi del database Excelsior emerge che:

  • le assunzioni previste di personale laureato nel 2014 aumentano del 3,9% circa, e dovrebbero sfiorare le 66.600 unità (contro le 64.100 del 2013). Questo aumento è determinato da una crescita delle richieste di personale laureato in discipline scientifiche, in campo ingegneristico e nell'area umanistica. Le assunzioni di laureati nell'area medica e in quella giuridica vedono invece un calo piuttosto consistente, mentre si mantengono pressoché inalterate le assunzioni di laureati in discipline economico-sociali.
  • per quanto riguarda i vari indirizzi di laurea, la maggior parte delle preferenze delle imprese va, tradizionalmente, alle lauree dell'area economico-sociale con il 30%, ma seguono le lauree in ingegneria, pari al 28% del totale, con circa 19.000 assunzioni per il 2014 di cui più di 5.000 nel settore industriale;
  • è previsto un aumento di circa il 20% della quota delle assunzioni per i laureati in ingegneria meccanica ed energetica sul totale delle assunzioni da parte delle imprese, in totale controtendenza con le previsioni occupazionali complessive. In particolare, la quota di assunzione di ingegneri nei settori meccanico ed energetico passerà dallo 0,437% previsto per l'anno 2013 allo 0,529 % nell'anno 2014;
  • le imprese segnalano problemi di reperimento di laureati in ingegneria nel settore industriale (32%);
  • i laureati in ingegneria nel settore industriale trovano lavoro soprattutto nelle industrie e, in poco più della metà dei casi, in quelle di grandi dimensioni; le attività che svolgeranno in azienda riguarderanno soprattutto la produzione e la progettazione.

 

Il percorso formativo risponde anche ad altre esigenze locali e nazionali e si distingue dai corsi della stessa classe già presenti in Italia ed in particolare nel territorio della regione Lazio:

  • la specializzazione nel settore dell'energia, risponde ad un settore di mercato in forte espansione e ad alta richiesta di lavoro, e consente allo studente laureato in ingegneria meccanica all'Università della Tuscia di conseguire un significativo numero di crediti di materie caratterizzanti per la classe dell'ingegneria energetica; si è scelto anche di inserire un corso specifico sull'energia da fusione nucleare, tra quelli che lo studente può scegliere, che nasce dall'attività di ricerca in collaborazione tra il nostro ateneo e il centro Enea di Frascati; un settore in cui il nostro paese è pioniere nel mondo e vede coinvolte numerose industrie italiane e straniere;
  • la specializzazione dello studente nel settore dei materiali è orientato a fornire competenze in un ambito che costituisce la piattaforma indispensabile su cui basare lo sviluppo di nuove tecnologie nel campo dell'ingegneria meccanica e risponde alle esigenze del mondo del lavoro, anche di quelle del distretto della ceramica di Civita Castellana;
  • la specializzazione nel settore agrario (agro-alimentare e agro-forestale) non è disponibile in nessun altro ateneo italiano, fatta eccezione per l'università di Parma, limitatamente all'agro-alimentare, malgrado tale ambito sia di enorme importanza in Italia dal punto di vista industriale e in particolare nel territorio della Provincia di Viterbo, notoriamente a vocazione agricola; si è scelto anche di inserire un corso specifico sul monitoraggio ambientale vista la lacuna formativa presente a livello nazionale e visto che i temi proposti sono congruenti con i profili di molte società che operano nel settore oltre ad essere di sempre più crescente interesse per numerose istituzioni pubbliche.

 

L'organo accademico che ha effettuato la consultazione è il gruppo di lavoro designato alla progettazione del corso di laurea magistrale in Ingegneria Meccanica, composto dal prorettore alla didattica e da quattro professori delegati dai rispettivi dipartimenti coinvolti nell'iniziativa:

  • Prof. Salvatore Cannistraro, delegato del dipartimento DEB;
  • Prof. Maurizio Carlini, delegato del dipartimento DAFNE;
  • Prof. Salvatore Grimaldi, delegato del dipartimento DIBAF;
  • Prof. Stefano Ubertini, delegato del dipartimento DEIM e presidente del Corso di Studio in Ingegneria Industriale (laurea triennale);
  • Prof.ssa Maddalena Vallozza, prorettore alla didattica dell'Università della Tuscia.

 

Per verificare con continuità l'adeguatezza del percorso formativo alla domanda di lavoro, sia a livello di corso che a livello di singoli insegnamenti, ci si propone di consultare annualmente le banche dati e gli studi di settore. In particolare, data la natura industriale del corso di laurea, si fa ricorso sistematico ai rapporti del Sistema Excelsior che fornisce annualmente i dati di previsione sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese.

 

E' previsto inoltre che la consultazione con le parti sociali e le organizzazioni rappresentative della produzione e delle professioni sia ripetuta attraverso una continua sottomissione dei questionari ad altre aziende ed organizzazioni, locali, nazionali e internazionali, e con l'organizzazione di incontri specifici con l'ordine degli ingegneri e con le associazioni con cadenza almeno annuale.

 

 

AGGIORNAMENTO DELLA CONSULTAZIONE

 

Come previsto in fasi di istituzione del corso, gli aggiornamenti delle consultazioni con le organizzazioni rappresentative della produzione di beni e servizi, delle professioni e con le parti sociali è avvenuta attraverso questionari e incontri delle parti sociali e verbalizzazione degli esiti dell'incontro.

Dall'indagine condotta tramite questionari, emerge che nelle aziende analizzate più del 75% degli ingegneri in organico possiede una laurea di secondo livello. Tutte le aziende consultate dichiarano di essere intenzionate ad assumere ingegneri meccanici in un futuro a breve termine; la maggior parte dichiara un numero compreso tra 1 e 5 unità e ben il 40% un numero maggiore alle 6 unità. Tali dipendenti saranno assunti principalmente con mansioni di progettazione di prodotto e di processo ed in misura minore nel settore della commercializzazione. La maggior parte degli intervistati ritiene il possesso della laurea magistrale molto rilevante ai fini dell'assunzione (80% di valutazioni con grado di importanza pari o maggiore di 4/5).

Per quanto riguarda le altre competenze presenti all'interno del nostro ateneo, quelle che sono state ritenute importanti per il completamento della formazione degli ingegneri industriali sono materiali e biomateriali, idraulica, monitoraggio ambientale e biotecnologie agrarie.
Il 15/2/2019, in fase di revisione della programmazione del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica, si è tenuto un incontro tra il presidente del Corso di Laurea ed il presidente dell'Ordine degli Ingegneri. Nella presente riunione il presidente del Corso ha riportato i principali risultati ottenuti nei primi tre anni di istituzione del Corso di Laurea, evidenziando l'elevato tasso di placement degli studenti laureati, la buona attrattività del corso per studenti provenienti da altri atenei, il basso rapporto studenti/docenti che permette di erogare una didattica di elevata qualità.

Parallelamente alla consultazione delle organizzazioni, e come previsto in fase di istituzione, si è fatto riferimento agli studi di settore disponibili nel database excelsior (http://excelsior.unioncamere.net/), sia per quanto riguarda le prospettive occupazionali in generale nel settore industriale che per quanto riguarda nello specifico i laureati in ingegneria in ambito industriale. In particolare è stato analizzato il documento "Previsione dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2019-2023)".
Dall'analisi emerge che:

  • Nel prossimo quinquennio le aziende investiranno nella filiera della "meccatronica e robotica" dove spiccano figure professionali quali progettisti di impianti industriali e tecnici per la gestione e manutenzione di robot industriali. Inoltre elevati investimenti di personale verranno indirizzati alla filiera "energia" con un fabbisogno compreso tra le 38.00 e 41.000 unità con una particolare richiesta di tecnici della produzione di energia elettrica, riciclaggio dei rifiuti e trattamento e distribuzione acque. Le figure professionali in precedenza riportate richiedono un background culturale ingegneristico arricchito da competenze ampiamente coperte e fornite dal presente corso di laurea magistrale come evidenziato dalle specializzazioni nel settore energetico, meccanico e agrario.
  • Dai dati riportati si evince come il 30% del fabbisogno occupazionale totale in Italia sarà rappresentato da personale laureato. Emerge difatti la previsione di una crescente richiesta di personale laureato che potrebbe portare, anche se non nell'immediato, ad una carenza di offerta di lavoro rispetto al fabbisogno di laureati. A fronte di 133.000 laureati all'anno che si prevede entreranno nel mercato del lavoro tra il 2019 e il 2023, le previsioni indicano un fabbisogno medio annuo compreso tra 147.300 e circa 188.000 laureati all'anno.
  • Con riferimento all'ammontare totale del fabbisogno di laureati nel quinquennio, la quota maggiore (23-24%) riguarderà i laureati dell'area economico-sociale, poi i laureati nell'area umanistica (21-22%), nell'area concernente ingegneria-architettura (20%) e infine nell'area medico-sanitaria (16-17%). Soffermandosi sul dato relativo ad Ingegneria si prevede un fabbisogno di laureati tra i 112.000 e 137.000 nei cinque anni. Il dato mediato per anno (tra 22.400 e 27.400 unità) è maggiore rispetto a quello del 2015, anno di istituzione del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica, in cui si prevedeva un fabbisogno pari a 19.000 unità. 
  • Per quanto riguarda la situazione interna all'indirizzo di Ingegneria viene messo in evidenza come il fabbisogno potrebbe essere diversificato in funzione dell'indirizzo specifico; viene sottolineato come è probabile un eccesso di domanda per ingegneria industriale ed elettronica e un probabile eccesso di offerta per civile.