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Banca del Germoplasma della Tuscia

Introduzione

Negli ultimi decenni il tema della conservazione della biodiversità è al centro del dibattito scientifico, in quanto sempre più alto è il numero di specie estinte in natura o che rischiano l’estinzione. La dimensione e la natura dei problemi ambientali hanno portato allo sviluppo e diffusione di nuove strategie di conservazione ex situ delle specie vegetali, cioè al di fuori dei loro habitat naturali, che possano fornire un sostegno alla conservazione in situ, come fortemente raccomandato dalla Convenzione sulla Diversità Biologica, adottata a Rio de Janeiro nel 1992. Un metodo efficace è la raccolta in natura del germoplasma (in particolare semi o spore) e la sua “crioconservazione” presso “banche” specializzate dove semi e spore preventivamente deidratati possono rimanere vitali per tempi pressoché indefiniti, disponibili in caso di scomparsa della specie in natura o per ricerche scientifiche.

Le principali banche del germoplasma italiane sono riunite nella rete RIBES - Rete Italiana Banche del germoplasma per la conservazione Ex Situ della flora spontanea, un’associazione scientifica composta attualmente da 17 istituzioni analoghe distribuite su tutto il territorio.

Il nodo RIBES dell'Università della Tuscia

La Banca del Germoplasma della Tuscia, nata nel dicembre del 2005 come sezione del Centro Interdipartimentale dell’Orto Botanico, afferisce dal 2012 all’Azienda Agraria Didattico-Sperimentale “Nello Lupori” ed è inserita nella rete dei Musei della Città di Viterbo. È una struttura di ricerca, con sede presso i locali del Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche, che si occupa istituzionalmente di conservazione ex situ a lungo termine del germoplasma di specie endemiche, rare o minacciate della flora italiana, affrontando varie tematiche legate principalmente alla loro biologia riproduttiva e alla valutazione dello status di rischio. Attualmente presso la Banca sono conservate le spore e i semi di più di 150 specie, per un totale di circa 350 accessioni. Sono in corso alcuni progetti per la conservazione ex situ e la riproduzione in vitro di specie dei travertini delle aree idrotermali della piana di Viterbo, fra cui Santolina etrusca (Lacaita) Marchi & D'Amato, Sternbergia lutea (L.) Ker Gawl. ex Spreng., Asphodeline lutea (L.) Rchb., e soprattutto di orchidee spontanee. Infatti, ad oggi sono conservate più di 150 accessioni di semi di 60 specie di orchidee ed è stata intrapresa la riproduzione in vitro di specie minacciate come Anacamptis palustris (Jacq.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase e Limodorum trabutianum Batt. La Banca del Germoplasma della Tuscia è fra le poche strutture in Europa che si occupano della conservazione a lungo termine delle spore (ad oggi 110 accessioni) e della riproduzione di felci a rischio di estinzione. Fra le specie conservate citiamo Ophioglossum azoricum C. Presl e O. vulgatum L., Phyllitis sagittata (DC.) Guinea & Heywood, Osmunda regalis L., Woodwardia radicans (L.) Sm. e Dryopteris tyrrhena Fraser-Jenk. & Reichst., specie minacciata di estinzione sia in Italia che a livello mondiale.

(Dott.ssa Sara Magrini e Genet Haile)

                   

 

 

INFORMAZIONI GENERALI

Largo dell’Università s.n.c., Blocco C, Viterbo

Responsabile: Dott.ssa Sara Magrini

Tel: 0761 357091 Fax: 0761 357028.

E-mail: banca.germoplasma@unitus.it
Orario di apertura: Giorni lavorativi, su prenotazione. Ingresso gratuito.