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Museo Erbario della Tuscia

 

 

     

Erbari: tra museo e ricerca

Benché ancora poco noti ai non addetti ai lavori, gli Erbari sono vere e proprie istituzioni storiche: i più importanti sono nati in Europa tra il 1600 e il 1850. L'Erbario costituisce l’anagrafe delle specie vegetali ed è quindi il punto di partenza per la verifica di nuove entità e per l’identificazione critica di quelle già conosciute. È anche il luogo di competenza ove gli specialisti si ritrovano per richieste o scambi di informazioni, oltre che per studiare, visionare, acquisire o scambiare gli esemplari più significativi. Solo qui si percepisce l'incredibile estensione della variabilità vegetale ed è possibile ottenere un quadro notevolmente preciso della distribuzione della maggior parte delle specie vegetali.

'Sistemare' e 'ricercare' sono i due poli inscindibili dell'impresa scientifica: senza l'uno, l'altro è improduttivo. Ecco perché la ricerca scientifica in Botanica non può esistere senza la presenza di un Museo Erbario le cui attività sono finalizzate principalmente a: - perseguire un incremento attivo delle specie conservate, secondo linee di sviluppo programmate; - promuovere la più ampia informazione sulle collezioni esistenti; - cooperare attivamente con la Rete degli Erbari ufficiali; - usare e sviluppare tecniche nuove nella pratica di conservazione.

L'Erbario della Tuscia

È uno dei quattro Erbari universitari del Lazio, inserito nella rete del Musei della Città di Viterbo e nella Rete dei Musei universitari della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università italiane). L’istituzione dell’Erbario della Tuscia avvenne nel 1990, in seguito alla donazione di oltre 6.000 saggi dell’Erbario A. Scoppola al Dipartimento di Agrobiologia e Agrochimica (DABAC) su invito del Prof. Fabio Maggini, Direttore del Dipartimento, e del Prof. Gian Tommaso Scarascia-Mugnozza, Rettore. Dal 2008 al 2011 l'Erbario della Tuscia ha afferito al Centro Interdipartimentale dell'Orto Botanico, fino al 2019 all’Azienda Agraria D-S  e dal 2020 al Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (DAFNE). Oggi è collocato al piano seminterrato del blocco A di Agraria e si estende su una superficie complessiva di circa 140 mq suddivisa principalmente in: un locale principale adibito alla conservazione e consultazione dei saggi, un locale per la preparazione, lo studio e l'informatizzazione dei campioni, spazi annessi con attrezzature per l’essiccazione, il trattamento antiparassitario e per la conservazione dei campioni in studio, un locale per accogliere studiosi e collaboratori esterni. Annoverato dal 1996 nell’Index Herbariorum (catalogo mondiale degli Erbari) con l’acronimo 'UTV', oggi vanta una raccolta di circa 40.000 saggi essiccati di 'spermatofite' e 'pteridofite' in buono stato di conservazione, riuniti in 460 pacchi numerati e ordinati alfabeticamente per famiglia. Anche i generi e le specie all’interno delle famiglie sono ordinati secondo questo criterio. I saggi sono stati forniti da più di 750 raccoglitori italiani e stranieri e la raccolta viene incrementata di circa 400-800 saggi all'anno, i quali vengono periodicamente catalogati e archiviati. L'Erbario dispone di una biblioteca con più di 150 volumi, di attrezzature per l'allestimento, lo studio e la conservazione dei saggi, di un importante archivio informatizzato. Esso rappresenta una struttura dedicata in primo luogo allo studio della biodiversità vegetale e alla sua documentazione nel tempo, con particolare riferimento al territorio italiano, garantendo la consultazione e il prestito dei campioni soprattutto a specialisti tassonomi e geobotanici. Inoltre, svolge attività di supporto all'insegnamento delle materie botaniche, tesi di laurea, tirocini, e attività di terza missione, partecipa a progetti finalizzati all'orientamento e alla diffusione della cultura scientifica curati dal Sistema Museale di Ateneo e dal Dipartimento DAFNE.

Esistono precise disposizioni, in vigore ormai da anni, riguardanti sia l’accesso e la permanenza nel locale principale che custodisce la collezione vera e propria, sia l’uso delle apparecchiature, la consultazione dei saggi e delle flore.

Le collezioni

L’Erbario conserva exsiccata di piante vascolari provenienti dall’Italia, soprattutto dal Lazio e della provincia di Viterbo, e da alcuni Paesi europei ed esteri fra cui spiccano Bulgaria, Spagna e Germania, Marocco e Kenya. Vi fanno parte tra l’altro, singoli saggi o collezioni di una certa importanza relativi ad esemplari coltivati all’Orto Botanico, a gruppi tassonomici particolari (Trifolium, Viola, Gastridium, Rubus, ecc.), a numerose ricerche documentate da pubblicazioni scientifiche che indicano l’Erbario della Tuscia quale depositario dei saggi delle piante in esse citati (es. flora della Caldera del Lago di Vico, del Lamone, della R.N. Monte Rufeno e del Parco Suburbano Marturanum  di Barbarano Romano; inoltre, sono già stati archiviati saggi relativi ad importanti flore ormai quasi ultimate come quella della Riserva M. Casoli di Bomarzo e del Parco dell'Arcionello. Inoltre, vi sono depositati 5 olotipi ovvero gli esemplari su cui si basa la descrizione originale di una specie, considerati i rappresentanti di riferimento della specie in questione.

Tra le entità, di maggior rilievo per il territorio, conservate vi sono Spergula pentandra L. (Caryophyllaceae), Vicia laeta, V. pisiformis, V. pimpinelloides e V. sparsiflora Ten., Lupinus graecus Boiss. & Spruner (Leguminosae), Helianthemun aegyptiacum (L.) Miller (Cistaceae), Ludwigia palustris Elliott (Onagraceae), Hottonia palustris L. (Primulaceae), Chaenorhinum rubrifolium (Rob. et Cast.) Fourr. (Scrophulariaceae), Catananche lutea L. (Compositae), Orchis palustris (Miller) Crantz (Orchidaceae), Convolvulus meonanthus Hoffm. & Link (Convolvulaceae), Viola hymettia Boiss. et Heldr. (Violaceae) ed altre assai rare o a rischio di estinzione. Oltre a questo nucleo principale di exsiccata correlato a specifici contributi scientifici, floristici e vegetazionali, a tesi di laurea e di dottorato, si può accedere ai saggi derivati dalle erborizzazioni effettuate durante importanti escursioni organizzate in Italia e all'estero da società scientifiche e organizzazioni internazionali; nel complesso, le famiglie più rappresentate sono Fabaceae, Asteraceae, Poaceae, Rosaceae. I relativi saggi sono consultabili direttamente presso l’Erbario o, su richiesta, tramite il web.

(prof.ssa Anna Scoppola, dott. Simone Cardoni)

 

INFORMAZIONI GENERALI

Museo Erbario della Tuscia, Università della Tuscia, via S. Camillo de Lellis s/n, Viterbo.

Responsabile scientifico: Prof.ssa Anna Scoppola

Telefono: 0761/357490 - 357244 Fax: 0761/357028 e-mail: erbario@unitus.it

Sito web: www.erbario.unitus.it

Ingresso gratuito nei giorni lavorativi su prenotazione; possibilità di visite guidate e attività presso l'aula delle collezioni didattiche