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LETTERA AL PROF. NASCETTI

Una carriera al servizio degli studenti e della Scienza: Il Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche ringrazia il Professor Giuseppe Nascetti

Il professor Giuseppe Nascetti, professore ordinario di Ecologia del Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche lascia formalmente l’incarico di ruolo nel nostro Ateneo per i sopraggiunti termini di pensionamento.

Formatosi nella nota scuola di Genetica e Biologia Evoluzionistica fondata a Roma da Giuseppe Montalenti, dal 1994 è professore ordinario di Ecologia all’Università della Tuscia e con i suoi collaboratori e allievi si è occupato per oltre 35 anni di biodiversità: dalla diversità genetica delle popolazioni animali, alle relazioni tra genotipo e ambiente, dal ruolo dell'ibridazione in natura, ai modelli di speciazione, alla coevoluzione parassita-ospite. La sua indole ne ha fatto un avventuroso, caparbio e tenace esploratore dei confini della conoscenza scientifica, uno scienziato in cui convergono curiosità naturale, intuito e sapienza conoscitiva. Ha sempre saputo e voluto coinvolgere collaboratori, allievi e studenti, con un occhio di riguardo ai cittadini, cui spettano i preziosi dividendi del progresso della ricerca. È considerato uno dei maggiori esperti a livello globale della biologia di un parassita ben noto ai cultori di alici marinate e pesce crudo, l’Anisakis, al punto che una nuova specie è stata a lui intitolata dalla nomenclatura scientifica (Anisakis nascettii), un caso non comune per un ricercatore in attività.

Il prof. Nascetti ha da sempre attinto alle risorse europee per dare impulso alla ricerca italiana, portando avanti Progetti Comunitari nel settore della conservazione e della gestione della biodiversità. Tra tutti, il fiore all’occhiello rappresentato dalla realizzazione (nel 2008) del recupero e trasformazione dell'area delle Saline di Tarquinia dove attualmente sorgono un Centro di ricerca, educazione e monitoraggio ambientale e il Centro Ittiogenico Sperimentale Marino (CISMAR), struttura di riferimento della biologia marina dell’Italia centrale e per il quale è riuscito ad attrarre numerosi e cospicui finanziamenti europei, nazionali e regionali. E’ stata una operazione davvero unica, virtuosa e ammirevole, riuscire a passare da un borghetto abbandonato, relitto di archeologia industriale locale, a creare e far rapidamente fiorire un centro di eccellenza, fulcro di formazione ed epicentro di attività scientifiche internazionali: biologia evoluzionistica, ecotossicologia, genetica, ma anche antropologia culturale e didattica ambientale partecipata, nonché rinascita orgogliosa di un biotopo laziale unico e nodo indispensabile di una delicata e fragile rete ecologica europea. Il CISMAR è oggi una pulsante e internazionale struttura di Ateneo con finalità di studio e recupero della biodiversità marina che costituisce una fucina di studenti, dottorandi e ricercatori.

 

Al contempo, pur in contrasto con la sua indole di biologo da campo, non si è sottratto dal ricoprire importanti e onerosi incarichi accademici a servizio del nostro Ateneo, avendo rivestito le funzioni di Prorettore Vicario dal 2008 al 2013 e per due volte di Direttore di Dipartimento. Sempre impegnandosi con caparbi e ambiziosi obiettivi, nella linea di una concreta internazionalizzazione delle strutture, di una riuscita crescita collettiva degli staff, e battendosi per mantenere tradizioni importanti delle linee di ricerca di più conclamato lignaggio.

Parallelamente alla scienza e agli incarichi di governance accademica si è dedicato costantemente e con entusiasmo vitale e virale agli studenti e ai dottorandi, già a partire dall’orientamento nelle scuole, formando tra loro allievi di grande valenza scientifica e didattica e infondendo la sua genuina passione naturalistica - e anche cruda preoccupazione per il declino inesorabile degli ecosistemi e della biodiversità terrestre e marina che ha saputo così bene testimoniare nei suoi studi. Le esercitazioni sul campo, che ha organizzato e coordinato nell’ambito dei suoi corsi, presso la Riserva Naturale di Monte Rufeno per ben 25 anni, costituiscono un momento della vita universitaria che ogni studente dei corsi di ecologia della Tuscia ricorda come una indimenticabile esperienza di imprinting all’ecologia di campo.

Ben conoscendolo, Giuseppe non andrà certamente in ‘quiescenza’, come il gergo amministrativo definisce da tempo chi va in pensione. D’altra parte, l’ha imparato dagli studi sulla criptobiosi: la quiescenza non è che una transizione tra due stadi giovanili! Oltre a supervisionare le attività della sua oggi matura ‘creatura’, il CISMAR di Tarquinia, continuerà a insegnare al corso di Ecologia presso il polo di Civitavecchia. E, ne siamo certi, lo farà con ancora maggiore passione e dedizione.

 

La Lectio Magistralis del prof. Giuseppe Nascetti all’inaugurazione dell’Anno Accademico 2006-2007 dell’Università degli Studi della Tuscia alla presenza del Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica On. Fabio Mussi.