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Consultazione con le organizzazioni rappresentative

In fase di istituzione del corso di laurea, avvenuta nell'AA 2012-2013, sono stati coinvolti nel processo di consultazione il Presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Viterbo, il Presidente e il Direttore Generale di Federlazio Viterbo, il Presidente e il Direttore Generale di Confindustria Viterbo, il Presidente e il Segretario Generale della Camera di Commercio di Viterbo, il Presidente di un'azienda del territorio.
Il rappresentante della Camera di Commercio di Viterbo ha espresso compiacimento ed entusiasmo per l'iniziativa, soprattutto per via dell'arricchimento culturale e della maggiore competitività che può acquisire il territorio con la formazione di figure professionali qualificate e in linea con l'evoluzione sociale e tecnologica; ha espresso altresì la disponibilità della Camera di Commercio di Viterbo a fornire la più ampia collaborazione coinvolgendo anche le imprese della zona.

Il Presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Viterbo ha manifestato soddisfazione e apprezzamento per la proposta ed ha espresso la volontà a collaborare attivamente con l'Ateneo nello svolgimento di tirocini e di attività seminariali nell'ambito del corso al fine di valorizzarlo e di trasferire competenze pratiche.
Il Presidente di una importante azienda del Distretto Industriale di Civita Castellana focalizzata sulla ricerca, nata dall'iniziativa delle 5 più importanti aziende produttive del Distretto, ha sottolineato l'importanza e il valore culturale e sociale dell'iniziativa e, avendo ben presente la realtà lavorativa del territorio, ha proposto che l'offerta formativa del corso di studio fosse finalizzata a creare delle figure professionali non troppo specializzate in un settore, ma con competenze ampie, pur mantenendo sempre un alto livello qualitativo.
Le organizzazioni intervenute hanno evidenziato una sostanziale condivisione della proposta e delle motivazioni alla base dell'offerta formativa.
Per verificare con continuità l'adeguatezza del percorso formativo alla domanda di lavoro, sia a livello di corso che a livello di singoli insegnamenti, si consultano annualmente le banche dati e gli studi di settore. In particolare, data la natura industriale del corso di laurea, si fa ricorso sistematico ai rapporti del Sistema Excelsior che fornisce annualmente i dati di previsione sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese. Per quanto riguarda il2013, nell'ambito specifico delle professioni previste per i laureati in Ingegneria industriale, i tecnici meccanici, i tecnici della produzione manifatturiera ed i tecnici della sicurezza sul lavoro rientrano nelle prime trenta figure professionali richieste dalle imprese a livello nazionale e all'interno del gruppo delle professioni tecniche. In particolare i tecnici della produzione manifatturiera rappresentano la nona professione più richiesta in tale ambito. Nel corso dell'ultimo triennio, l'evoluzione della domanda a livello regionale (Lazio) di figure professionali formate è in linea con il livello medio di domanda (prevista) nazionale.
E' previsto infine che la consultazione con le parti sociali e le organizzazioni rappresentative della produzione e delle professioni sia ripetuta con cadenza almeno triennale.

 

Secondo quanto previsto in fase di istituzione, la consultazione con le organizzazioni rappresentative della produzione di beni e servizi, delle professioni con le parti sociali è stata ripetuta in corrispondenza del completamento del primo triennio e del secondo, attraverso due forme:

  1. Consultazione tramite questionari;
  2. Consultazione diretta con incontro delle parti sociali e verbalizzazione degli esiti dell'incontro;

I risultati dell'analisi elaborata al termine del primo triennio sono stati aggiornati con nuovi questionari sottoposti ad aziende rilevanti per il settore dell'ingegneria industriale. Al momento dell'analisi riportata nel presente documento, erano pervenuti circa 35 questionari compilati da organizzazioni distribuite sul territorio nazionale ed internazionale. Di queste organizzazioni circa il 40% sono localizzate nella Regione Lazio, un altro 45% sono sul territorio nazionale, e il restante 15% hanno sede all'estero. Il 43% degli intervistati dichiarano di svolgere attività prevalenti in ambito internazionale, mentre le rimanenti aziende hanno interessi limitati ai confini nazionali. La scelta delle aziende da consultare si è basata anche sulla diversificazione in termini di tipologia di prodotto/servizio: 45% imprese di produzione, 17% società di consulenza, 17% studi di progettazione, 17% società di servizi, 4% enti di ricerca e associazioni di categoria. Dall'analisi emerge che limitatamente ai dipendenti laureati in ingegneria nell'ambito industriale, dall'indagine emerge che la maggior parte degli assunti è in possesso del titolo di laurea magistrale. Infatti, nella gran parte delle aziende intervistate più del 75% degli ingegneri industriali in organico possiede una laurea di secondo livello.

Tutte le aziende consultate dichiarano, inoltre, di essere intenzionate ad assumere ingegneri meccanici o comunque nel settore industriale in un futuro a breve termine, per la maggior parte in un numero compreso tra 1 e 5 unità nell'arco di tre anni. Delle aziende intervistate nell'arco dell'ultimo anno ben il 40% dichiara di voler assumere più di 6 ingegneri del ramo industriale nei prossimi tre anni. Tali dipendenti verranno assunti principalmente con mansioni di progettazione di prodotto e di processo, nella produzione ed in misura minore nel management. Non trascurabili sono anche le mansioni nel campo dell'organizzazione aziendale e
commerciale.
Tutti gli intervistati ritengono il possesso della laurea magistrale importante o estremamente importante. La maggior parte degli intervistati ritiene il possesso della laurea magistrale estremamente rilevante ai fini dell'assunzione (oltre il 70% di valutazioni pari a 5/5 come grado di importanza).
Altri fattori particolarmente importanti sono la conoscenza della lingua inglese, le capacità informatiche, la disponibilità ad un orario flessibile e la predisposizione ai rapporti interpersonali.
La conoscenza di un'altra lingua straniera, pur non rappresentando generalmente un prerequisito fondamentale appare come un vantaggio competitivo importante per un numero non trascurabile di intervistati (41%).
Viene giudicato molto favorevolmente lo svolgimento di uno stage aziendale, mentre Un'importanza relativamente minore viene data alla presenza di precedenti esperienze lavorative.
Oltre il 60% delle aziende interpellate hanno già avuto modo di ospitare tirocinanti universitari, esprimendo generalmente un giudizio positivo sull'esperienza di collaborazione con l'università per la formazione degli studenti.
Più della metà degli intervistati si dichiarano disponibili ad ospitare tirocinanti dell'Università della Tuscia sia per la laurea triennale che per quella magistrale.
Per quanto riguarda le altre competenze presenti all'interno del nostro ateneo, quelle che sono state ritenute importanti per il completamento della formazione degli ingegneri industriali sono materiali e biomateriali, biomasse, nanotecnologie , idraulica e agroambientale .
Gli intervistati inoltre ritengono che i rapporti tra università ed azienda potrebbero essere potenziati attraverso la valorizzazione dei progetti formativi e dei tirocini (vicino al 50%), gli accordi di ricerca e partenariato (40%) e gli inviti alle imprese (25%).
Infine, un numero significativo di aziende contattate ha lamentano una generale mancanza di conoscenza del modo aziendale e delle dinamiche industriali da parte dei neolaureati in ingegneria industriale, pur riconoscendo loro una buona preparazione tecnica.
L'aggiornamento della consultazione è stata fatta anche attraverso un incontro con il presidente dell'ordine degli ingegneri della provincia di Viterbo del 13/11/2014, e un incontro di ateneo il 14/01/2015 a cui hanno partecipato gran parte degli altri ordini professionali e molte associazioni di imprese, esercenti e commercianti (Federlazio, Confesercenti, Coldiretti, Confcommercio).
Dalle consultazioni è emerso che:

  • esiste una domanda consistente di ingegneri nel settore industriale;
  • il profilo da fornire agli studenti deve prevedere competenze ampie e multidisciplinari, nei vari settori dell'ingegneria industriale;
  • occorre prevedere nel percorso formativo attività seminariali, di tirocinio e stage e altre attività che coinvolgano il mondo imprenditoriale che possano contribuire ad avvicinare gli studenti al mondo del lavoro durante il loro percorso formativo;
  • in particolare occorre considerare sia attività in collaborazione con le imprese, sia accordi di collaborazione con gli ordini professionali con l'idea di preparare gli studenti alla libera professione già durante gli studi;
  • l'internazionalizzazione è fondamentale, non solo come conoscenza delle lingue, ma anche e soprattutto come cognizione delle dinamiche del lavoro negli altri paesi.

L'ordine degli Ingegneri della provincia di Viterbo è stato nuovamente consultato, come previsto in fase di costituzione del corso, in data 13 Maggio 2019. In tale occasione, il Presidente dell'Ordine ha espresso gradimento per le linee di sviluppo intraprese dal corso in particolare riguardo all'introduzione di nuove competenze nell'ambito dell'informativa industriale, Intelligenza artificiale e big data. Inoltre, il Presidente dell'Ordine ha sottolineato l'importanza di fornire competenze multidisciplinari agli studenti nell'ambito della meccanica, dell'energetica e delle tecnologie agrarie a fine di incontrare le esigenze del tessuto economico del territorio.
Parallelamente alla consultazione delle organizzazioni, si è fatto riferimento agli studi di settore disponibili nei databases Excelsior (http://excelsior.unioncamere.net) ed Almalaurea (https://www.almalaurea.it/) ed alle elaborazioni del centro studi CNI (https://www.fondazionecni.it/pubblicazioni/ricerche). Dall'analisi dei dati 2019 emerge che:

  • Il fabbisogno totale di lavoratori nel quinquennio 2019-2023 sarà compreso tra 2.725.500 e 3.029.800 unità di cui il 30% laureati.
  • Le assunzioni previste di personale laureato nel prossimo quinquennio saranno quindi comprese tra 160.000 unità/anno e 180.000 unità/anno in deciso aumento rispetto alle 83.000 unità previste per il 2015.
  • Per i laureati emerge la previsione di una tendenziale carenza di offerta complessiva con un deficit totale che potrà essere compresa tra un minimo di circa 32.000 e un massimo di circa 50.000 laureati ogni anno. Per i diplomati, al contrario, si profila anche per i prossimi anni il mantenimento di un eccesso di offerta.

Il settore dell'ingegneria occupa il terzo posto (dopo il settore economico e quello medico sanitario) per numero di laureati richiesti dal mercato del lavoro. Nel quinquennio di riferimento è previsto che vengano assunti tra 115.000 e 127.000 laureati in ingegneria, ovvero tra le 23.000 e le 25.000 assunzioni/anno con una crescita fino all'8% rispetto alle 23.000 assunzioni del 2015.
Il numero di laureati in Ingegneria previsto per il medesimo periodo è di 93.000 unità con un deficit di offerta compreso tra 22.000 e 34.000 laureati.
Le assunzioni che hanno interessato le qualifiche ingegneristiche fanno registrare una quota molto alta di tempi indeterminati, decisamente superiore alla media. Su 100 attivazioni 36,2 sono, infatti, a tempo indeterminato.
Secondo le elaborazioni del CNI la maggior parte delle assunzioni nel campo delle professioni ingegneristiche, per quanto riguarda l'anno 2017 è avvenuta nel Nord Italia. In particolare, la quota più elevata di assunzioni potenzialmente destinate ad ingegneri si rileva nelle province di: Milano (7,36% del totale delle attivazioni), Monza e Brianza (7,02%), Torino (6,95%), Genova (6,36%), Bologna (6,27%).
Nel 2017 si osserva una variazione tendenziale positiva della domanda di lavoro, dopo la netta contrazione del 2016 e gli andamenti positivi osservati nel corso del biennio 2014-2015. Il tasso di crescita è, infatti, tornato su valori più che positivi, toccando quota +7,0% su base annuale.
Tra tutti i settori dell'ingegneria, quello dell'ingegneria industriale (meccanica ed energetica) è caratterizzato dal secondo maggior numero di assunzioni (circa 5000) per l'anno 2017.
In termini di variazioni percentuali è aumentata sensibilmente la richiesta di ingegneri industriali e gestionali (+27,9% rispetto al 2016).
Il settore privato (industria) assorbe più del 75% delle assunzioni nell'abito delle professioni ingegneristiche. Inoltre, circa il 65% degli ingegneri del settore industriale lavora in industrie con più di 50 dipendenti.
le imprese segnalano problemi di reperimento di laureati in ingegneria industriale nel 50% dei casi; i comparti dell'economia che impiegano il maggior numero di ingegneri industriali sono le industrie metalmeccaniche ed elettroniche con più del 50% degli assunti; il secondo posto, con circa il 18% delle assunzioni spetta al settore dei servizi avanzati di supporto alle imprese. Oltre a questi settori, gli ingegneri del comparto industriale possono essere impiegati in molti altri settori industriali che vanno dall'industria alimentare al commercio, all'informatica e alle costruzioni.
Per verificare con continuità l'adeguatezza del percorso formativo alla domanda di lavoro, sia a livello di corso che a livello di singoli insegnamenti, ci si propone di consultare con cadenza annuale le banche dati e gli studi di settore. In particolare, data la natura industriale del corso di laurea, si fa ricorso sistematico ai rapporti del Sistema Excelsior che fornisce annualmente i dati di previsione sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese.

È previsto inoltre che la consultazione con le parti sociali e le organizzazioni rappresentative della produzione e delle professioni sia ripetuta attraverso una continua sottomissione dei questionari ad altre aziende ed organizzazioni, locali, nazionali e internazionali e con l'organizzazione di incontri specifici con l'ordine degli ingegneri e con le associazioni con cadenza almeno triennale.
Come si evince inoltre dal rapporto Almalaurea 2018, quella dell'ingegnere è una professione classica e ancora ben solida sul mercato del lavoro. Infatti, secondo Almalaurea, l'87% dei laureati in ingegneria, risulta occupato dopo un anno dal diploma con uno stipendio medio pari a 1407 mensili. Per quanto riguarda l'Ingegneria meccanica il tasso di occupazione sale al 92% e la retribuzione media a 1507 mensili. Per quanto riguarda i laureati di primo livello in Ingegneria il tasso di disoccupazione ad un anno dalla laurea si attesta al 14.9% (14.4 per il settore industriale) mentre la retribuzione media è pari a 879 /mese).