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Strategie per la riduzione e possibili alternative all'utilizzo del rame

Strategie per la riduzione e possibili alternative all'utilizzo del rame in agricoltura biologica-ALTRAMEinBIO


Ente finanziatore MIPAAF


Unità di Ricerca DAFNE UNITUS
Responsabile scientifico Prof. GM BALESTRA
Partecipanti: Drr. Geremia Giovanale, Giulia Bischetti
Durata (data di inizio/data di fine) 24/03/2015 – 14/05/2018
Link: http://www.sinab.it/ricerca/altrameinbio-strategie-la-riduzione-e-possibili-alternativeall%E2%80%99utilizzo-del-rame


Abstract
Il progetto ALT.RAMEinBIO, a cui hanno partecipato CREA-DC (coordinatore), CRA-ING, Fondazione Edmund Mach (FEM) di San Michele all'Adige, Centro di Sperimentazione Laimburg - Versuchszentrum Laimburg - Laimburg Research Center, Università degli Studi della Tuscia, DAFNE, FIRAB, ha permesso di conseguire i seguenti risultati per unità operativa di cui si rimanda nche al sito web dedicato. CREA-DC. Ha analizzato la normativa nazionale ed europea in materia di gestione delle avversità in agricoltura biologica con particolare riferimento alla gestione dei patogeni fungini, degli oomiceti e dei batteri per il cui contenimento il rame risulta essere, al momento, l’unica molecola efficace. Individuazione di sostanze di origine naturale alternative al Cu sulle quali investigare, anche alla luce delle evidenze derivanti da precedenti studi effettuati a livello nazionale ed internazionale in collaborazione con Laimburg, FEM, UNITUS-DAFNE). E’ stato costituito un Gruppo Operativo (GO) per dibattere sulle strategie da adottare, in linea con le politiche europee, per la riduzione e/o sostituzione del Cu come anticrittogamico. Il GO prevede una cabina di regia che svolgerà attività di supporto tecnico-consultivo all’Ufficio Agricoltura Biologica del MIPAAF ed un tavolo tecnico con il coinvolgimento degli operatori biologici, dei produttori di mezzi tecnici e di alcuni esperti europei in modo da individuare soluzioni condivise a livello europeo sulla problematica connessa all’utilizzo del rame come anticrittogamico in agricoltura biologica. Ha valutato i processi autorizzativi da seguire per rendere utilizzabili, nella pratica agricola, i composti rivelatisi efficaci nel corso delle prove. Ha selezionato prodotti alternativi al Cu, a basso titolo cuprico da utilizzare, in in viticoltura nei confronti di Plasmopara viticola (prove di laboratorio, serra e campo) ed in orticoltura (pomodoro) nei confronti di Phytophthora infestans (prove di laboratorio e serra). Le prove volte a valutare l’effetto inibitorio dei prodotti sullo sviluppo miceliare di P. infestans hanno evidenziato un effetto di inibizione totale svolto dal formulato a base di rame e minerali zeolizzati, dall’estratto di foglie di liquirizia, dal formulato Armicarb a base di bicarbonato di potassio e dal formulato Serenade Max a base di Bacillus subtilis ceppo QST 713. È stata ottenuta un’inibizione lievemente inferiore della crescita del micelio con l’impiego del chitosano cloridrato, dell’estratto di Yucca schidigera, dell’estratto di Abies sibirica e del formulato Bioequi a base di borlanda fluida da melasso di barbabietola, equiseto e timo. Ha esplicato, invece, una scarsissima attività inibitoria l’estratto di semi di pompelmo. Le prove volte a valutare l’effetto dei prodotti sulla germinazione degli sporangi hanno evidenziato una notevole attività inibitoria esplicata dal chitosano cloridrato, simile a quella ottenuta con l ’impiego del prodotto rameico di riferimento. Risultati molto buoni, anche se leggermente inferiori, sono stati ottenuti con il bicarbonato di potassio e il formulato Bioequi a base di borlanda fluida da melasso di barbabietola, equiseto e timo. Le saponine estratte da Yucca schidigera, hanno evidenziato un effetto inibitorio di poco inferiore al bicarbonato di potassio e al Bioequi. Scarsa è invece risultata la capacità di inibire la germinazione degli sporangi da parte dell’estratto di Abies sibirica e del
formulato a base di estratto di semi di pompelmo. Non è stato possibile effettuare le letture al microscopio, per valutare l’effetto inibitorio sulla germinazione degli sporangi, dell’estratto di
foglie di liquirizia, del formulato a base di rame e minerali zeolizzati e del formulato Serenade Max, a causa di difficoltà di lettura legate alla torbidità o alla composizione. Ha coinvolto le Associazioni
di mezzi tecnici. Organizzato un convegno al termine del progetto per presentare i risultati e discutere le possibili applicazioni pratiche. UNITUS-DAFNE: Le prove in vivo sono state svolte nelle serre dell’Azienda Agraria Didattico-Sperimentale “N. Lupori” dell’Università degli Studi della Tuscia. Caratteristiche del risultato. I risultati evidenziano l’attività dell’idrossido di rame  nei confronti di Pst, ma entro 7 gg. Inoltre è stato evidenziato come, utilizzando una miscela di un estratto vegetale (Cumarina, 1g/L) ed idrossido di rame ad ½ della concentrazione della dose di campo, similarmente a quando l’idrossido di rame è utilizzato alla dose piena di campo (DC), si ottiene una significativa riduzione della moltiplicazione batterica Pst. Questa miscela, inoltre, ha evidenziato un minor effetto brachizzante rispetto all’idrossido di rame alla dose di campo, permettendo uno sviluppo maggiore ed un’area fotosintetizzante più estesa. Po ssibili utilizzazioni del risultato. I dosaggi rameici impiegati e le sostanze di origine naturale impiegate forniscono interessanti informazioni per sviluppare prove di pieno campo. Se confermati, i risultati ad oggi ottenuti, sembrano consentire di ridurre notevolmente i quantitativi dei Sali di rame per il controllo di Pst. Livello di maturità del risultato. I risultati attualmente conseguiti sono estremamete interessanti ed applicativi; tuttavia si ritiene che necessitno di ulteriori prove in vivo prima di essere trasferiti. Definizione delle attività/caratteristiche necessarie per far adottare il risultato. In associazione al punto precedente, è opportuno acquisire ulteriori informazioni mediante ulteriori future prove sperimentali a conferma di quanto ad oggi ottenuto, per una loro compiuta adozione. FEM Sia per le prove in campo che per quelle di laboratorio le sperimentazioni si sono svolte presso le strutture e i vigneti della Fondazione Mach di S. Michele all’Adige (TN). Il vigneto sperimentale rappresenta la realtà produttiva della zona sia per quanto riguarda la varietà (pinot grigio) che per il sistema di allevamento (pergola doppia) tradizionale delle zone di fondovalle notoriamente più interessate dagli attacchi di peronospora. Caratteristiche del risultato. Le sperimentazioni in campo e laboratorio si sono concluse. L’impiego dell’estratto di equiseto per la difesa da peronospora, nelle condizioni dell’ambiente trentino, non garantisce un’efficacia elevata (grado di attacco su grappolo = 42.2%) rispetto al rame impiegato a 200 o 400 g/ha. Le prove di laboratorio confermano la minore efficacia degli equiseti su foglia rispetto al rame. Possibili utilizzazioni del risultato. I risultati forniscono indicazioni precise per l’agricoltore ed il tecnico di campo sui limiti dei prodotti testati ed il loro impiego per la lotta alla peronospora. Livello di maturità del risultato. Le sperimentazioni in campo e laboratorio si sono concluse. I risultati sono trasferibili nel breve periodo in quanto si svolgono in condizioni rappresentative dell’ambiente trentino. In particolare l’annata 2016, caratterizzata da forti attacchi di peronospora, ha permesso di valutare le criticità dei prodotti testati. Definizione delle attività/caratteristiche necessarie per far adottare il risultato. La FEM svolge tradizionalmente funzioni di consulenza tecnica e divulgazione alle aziende biologiche e pertanto il trasferimento dei risultati sul territorio può avvalersi di iniziative e modalità già in essere quali periodici incontri in campo con agricoltori, giornate tecniche a tema, visite agli impianti sperimentali durante al stagione. CRA – ING Per la parte di rilievi informativi di campo l’attività è stata svolta presso un vigneto biologico. L’approccio modellistico potrà essere applicato anche in altre aree laddove siano presenti i dati meteo-climatici e quelli legati alla fenologia della pianta e alla patologia del patogeno. Per la parte di modellistica è stata collocata una centralina (Davis Vantage Pro 2, modello wireless) nel sito di prova per registrare i dati meteo-climatici. I dati sono acquisiti attraverso un sistema GPRS autoalimentato che invia i dati su internet tramite una SIM: Vantage Connect®. Il sistema Vantage Connect® è posizionato a bordo della centralina per la trasmissione a distanza. I dati sono raccolti sul campo ogni 15 minuti e confluiscono su un server per poi essere scaricati anche in remoto. Il modello previsionale PLSDA, è un modello misto o meglio definito come statistico-deterministico. La variabile di risposta (Y) è rappresentata dal valore differenziale giornaliero di disease incidence e disease severity. Le variabili indipendenti (X) sono rappresentate dai dati meteo-climatici
(temperatura del Goidanich, precipitazioni, temperatura e umidità relativa dell’aria, bagnatura fogliare, radiazione solare, velocità e direzione del vento) e da quelli fisiologici-funzionali deterministici [fase fenologica in accordo con la chiave di identificazione di Baggiolini (Baggiolini, 1952) modificata e relativa classe di rischio di infezione]. Caratteristiche del risultato. Predizione quantitativa del grado di attacco peronosporico primario (modello assoluto) e di attacco secondario (modello adattativo), sia utilizzando la variabile di risposta di incidence che di severity. La predizione è rilevata come percentuale. Al di sopra del 30% di probabilità di attacco, si suggerisce di trattare la tesi PLSDA. Possibili utilizzazioni del risultato. a) istituzioni politiche e amministrative di livello nazionale e internazionale (Ufficio Agricoltura Biologica del Mipaaf),
Gruppo Operativo; b) data la natura “digitale” dell’informazione prodotta, l’utilizzazione è particolarmente vocata per sistemi web based di divulgazione: siti web e piattaforme del settore (es. SINAB, RIRAB, CREA, FIRAB) che potranno essere aggiornate, anche attraverso l’interfaccia dell’Istituzione Ministeriale di coordinamento (Ufficio Agricoltura Biologica del Mipaaf), mettendo a disposizione rapidamente i risultati agli operatori; c) Informazione agli agricoltori, centri di divulgazione e disseminazione sviluppando valutazioni sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari al fine di ottimizzare l’azione di distribuzione di tali prodotti anche a seguito dell’uso di modelli previsionali dell’insorgenza della peronospora e dell’utilizzo di molecole protettive innovative a basso impatto. Livello di maturità del risultato. Immediatamente trasferibile a patto dei necessari investimenti. Definizione delle attività/caratteristiche necessarie per far adottare il risultato. a) Riunioni con Mipaaf, Ufficio Agricoltura Biologica del Mipaaf; b) Riunioni UU.OO. e Gruppo Operativo; c) Aggiornamento informativo siti web;


d) Workshops e pubblicazioni. È stato organizzato il 14 giugno 2017, presso il Centro di ricerca Difesa e Certificazione (CREA-DC), il convegno dal titolo «È POSSIBILE UN’AGRICOLTURA BIOLOGICA SENZA L’IMPIEGO DEL RAME?» LA RICERCA RISPONDE E SI CONFRONTA CON IL SETTORE. Sono stati realizzati opuscoli informativi sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dai diversi partner del progetto. Sono stati predisposti tre diversi opuscoli per i tre comparti in studio: viticolo, frutticolo ed orticolo..


Pubb UNITUS – DAFNE
GIOVANALE G., FORTUNATI E. MAZZAGLIA A. BALESTRA G.M. (2017). POSSIBILITIES OF COPPER REDUCTION IN CONTROL OF TOMATO BACTERIAL DISEASES. JOURNAL OF PLANT PATHOLOGY, 99, S27.
BISCHETTI G., GIOVANALE G., MAZZAGLIA A., FORTUNATI E., BALESTRA G.M. (2018). STRATEGIES FOR ORGANIC CONTROL OF TOMATO BACTERIAL SPOT. XV MEETING OF THE WORKING GROUP ‘BIOLOGICAL AND INTEGRATED CONTROL OF PLANT PATHOGENS’ BIOCONTROL PRODUCTS: FROM LAB TESTING TO PRODUCT DEVELOPMENT. LLEIDA, 23-26 APRIL 2018, SPAGNA.