Denominazione capofila: Università degli Studi della Tuscia
N. domanda di sostegno: 54250679153
Atto di Concessione: 16.1.1-LN-VT-18/02/2020-220
Titolo dell’idea progettuale: Sviluppo e valorizzazione della filiera della canapa per applicazioni in bioedilizia e la diversificazione delle attività agricole in aree rurali
Acronimo: CABIOED
Cup: F84I17000180009
Denominazione di tutti i partner beneficiari:
Capofila
Università della Tuscia (Dipartimento DIBAF)
Responsabile scientifico
Prof. Giuseppe Scarascia Mugnozza
E-mail: gscaras@unitus.it
Responsabile tecnico
Nicolò Passeri, Dott. Agr.
mail: nicolo.passeri@gmail.com
Innovation broker
Nicolò Passeri, Dott. Agr.
mail: nicolo.passeri@gmail.com
Partenariato
- Az. Agr. Agricola Torrino dei Gelsi – Livio Terilli
- Az. Agr. La Fenice SS
- Az. Agr. Maggini Giulia
- Az. Agr. Graziani Marco
- Az. Agr. Zago Emanuele
- Az. Agr. Cevolo Donatella
- Soc. Coop. Ag. L’Onnoro Bomarzo
- Cursa – Consorzio Universitario per la Ricerca Socio Economica e per l’Ambiente
Obiettivi:
Un primo passo per avviare la filiera della canapa per bioedilizia è consistito nella valutazione dal punto di vista agronomico e produttivo dell’adattabilità delle più interessanti cultivar di canapa nell’ambiente pedoclimatico regionale, individuando le potenzialità produttive, con l’ausilio o in combinazione di agrotecniche innovative, attraverso la proposizione dell’evoluzione della genetica di settore in particolare per quanto riguarda le cultivar e le tecniche colturali associate alla produzione di fibra.
Contestualmente all’avanzamento delle conoscenze agronomiche si è posta l’attenzione sulle componenti della fibra ed il canapulo, materie prime ottenibili dal fusto della canapa, per realizzare nuovi prodotti da destinare alla bioedilizia. Recenti ricerche hanno dimostrato che non solo gli elementi strutturali orizzontali (travi e archi) ma anche gli intonaci, una volta rinforzati con fibre di canapa, hanno maggiore resistenza alla rottura rispetto alle strutture tradizionali, oltre che un migliore comportamento dissipativo, e questi aspetti abbinati alla maggior sostenibilità ambientale dei processi per ottenere le fibre di canapa, conferiscono maggior sicurezza agli edifici ristrutturati, soprattutto in aree sismiche.
L’introduzione della canapa nella realizzazione di manufatti in calce più canapa e nella produzione di biomattoni, ma anche di pannelli e strutture portanti, potrebbe ridurre notevolmente lo sfruttamento di cave per la produzione di cemento (in Italia ce ne sono più di un migliaio), con una notevole riduzione delle emissioni di CO2. Il gruppo operativo ha quindi inteso promuovere ed ampliare la conoscenza e le tecnologie che consentano di poter coltivare, raccogliere, trattare e stoccare la canapa e la fibra derivante, tale da renderla interessante per gli utilizzatori finali (trasformatori, industrie bioedilizia), rivolgendosi alla vasta platea dei coltivatori di colture annuali.
Il gruppo operativo ha poi definito le dimensioni di prossimità per la localizzazione di strutture di primo stoccaggio e concentrazione del raccolto.
Importo finanziato: 20.000,00 EURO
Indirizzi utili per l’adesione al Gruppo Operativo: gscaras@unitus.it; nicolo.passeri@gmail.com