Progetti di Ricerca in corso di svolgimento
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Il Cinipide nei castagneti del Lazio: valutare e valorizzare piante autoctone

Il Cinipide nei castagneti del Lazio: progetto per valutare e valorizzare piante autoctone di C. sativa resistenti all'imenottero galligeno"

 

Ente finanziatore:    ARSIAL

Unità di Ricerca

Responsabile scientifico Prof. Eddo Rugini         

Partecipanti: Dott. Valerio Cristofori, Dott. Cristian Silvestri, Dott. Doriano Vittori

 

Durata (data di inizio/data di fine):  15/05/2017 - 15/05/2019


Il castagno europeo (Castanea sativa Miller) è una specie estremamente longeva in aree vocate a limitata incidenza di attacchi patogeni e parassitari quali l’agente del cancro del castagno (Cryphonectria parasitica (Murril) Barr), il mal dell’inchiostro (Phytophthora cinnamomi Rands), e il cinipide galligeno (Dryocosmus kuriphilus). Quest’ultimo è un imenottero fitofago che induce la comparsa di galle su germogli e foglie a partire da gemme colpite nelle quali le larve svolgono il ciclo biologico. Attualmente è considerato l'insetto più nocivo a livello mondiale a causa del rapido deperimento indotto alle piante attaccate. L’insetto, diffuso in tutta Europa è oggetto di azioni di contrasto tramite interventi di lotta biologica e agronomica basati sull’impiego di parassitoidi come il Torymus sinesis. Il patrimonio varietale di castagno europeo è molto ampio e le varietà in coltura derivano principalmente dalla selezione di cloni di ecotipi autoctoni. Tuttavia, a fronte delle nuove criticità emergenti, non sono state individuate, all’interno del panorama varietale castanicolo, genotipi meno suscettibili a vespa galligena. Il censimento dei popolamenti castanili attuato fino ad oggi nel Lazio ha consentito di individuare 13 accessioni altamente resistenti e 2 accessioni mediamente resistenti a cinipide. Le accessioni a limitata suscettibilità individuate, analizzate a livello molecolare con la tecnica RAPD, sono in corso di valutazione per la ricerca di marcatori genetici semplici e ripetibili da utilizzare nell’individuazione di eventuali differenze genetico-molecolari. I genotipi individuati sono stati inoltre utilizzati per ottenere nuova variabilità genetica. I frutti di queste accessioni sono stati posti a germinare. A germinazione avvenuta, i semenzali sono stati trapiantati in vaso. Per la messa a dimora delle popolazioni ottenute, è stato individuato un appezzamento di terreno di proprietà dell’ARSIAL in Provincia di Viterbo.